Chi ha tempo non aspetti tempo

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103 ore. 6180 minuti.

Lo scrivo: centotre ore e seimilacentottanta minuti.

Quante cose possiamo fare in centotre ore e seimilacentottanta minuti?

Per esempio, un occhio umano legge circa 250 parole al minuto. Moltiplicate per 6180 minuti risultano 1.545.00 parole.

Prendiamo un libro medio, un romanzo. Questo contiene per pagina circa 230-250 parole. Quindi noi riusciamo a leggere circa una pagina al minuto.

Presto fatto: in 6180 minuti riusciamo a leggere un libro da 6000 pagine. Tanto per capirci un libro impegnativo come Il nome della rosa ha circa 620 pagine.

Quindi in 6180 minuti un lettore medio può potenzialmente leggere 10 libri come quello di Umberto Eco…anzi direttamente tutti i romanzi di Umberto Eco! Fantastico vero?

Ma mettiamo che non ti piaccia leggere. Cosa puoi fare in 103 ore? Beh, se ti piace camminare, considerando che un sapiens cammina circa per 4 km all’ora, potresti camminare per ben 412 km. Mezza Italia (quasi).

Mettiamo che ai piedi tu preferisca la bici. In bicicletta si riescono a percorrere 20 km circa in un’ora. Bene in 103 ore riusciresti a percorrere 2000 km circa. Due volte il Bel Paese. Mica male.

Potrei fare lo stesso calcolo con mille attività diverse: fare a maglia, dipingere un quadro, fare orecchini col fimo, comporre centrotavola natalizi, intagliare statuine di legno, uscire a bere una birra con gli amici, andare a trovare i propri parenti e chi più ne ha più ne metta.

103 ore.

103 ore al mese. Quindi in media 3 ore e 45 minuti ogni giorno.

Cosa facciamo per 3 ore e 45 minuti ogni giorno? Mangiamo? Cuciniamo? Ci divertiamo?

No. Stiamo piegati sullo schermo di uno smartphone.

Utilizzo smartphone
Quanto tempo passiamo allo smartphone

Questo dato proviene dal Global Digita Report 2024, uno studio pubblicato da We Are Social in collaborazione con Meltwater in cui si analizza in quasi ogni campo l’utilizzo di internet da parte di tutti noi Sapiens abitanti di questo pianeta. Lo studio è diviso per settori e riporta dati inerenti all’utilizzo generale dello smartphone su base mensile, all’utilizzo dei social con studi singoli dedicati ad ogni piattaforma e fornisce un sacco di informazioni utili per farsi un’idea di quanto sia ingombrante ormai il caro e vecchio elefante nella stanza.

Potrai quindi dirmi: “Beh, ma io con lo smartphone ci lavoro, mi informo, leggo notizie!

Tutte cose utili. Hai ragione.

Ma lo studio ci viene in aiuto anche nel capire quale parte dell’immenso mondo di internet ci assorbe in quelle 3 ore e 45 minuti.

Senza prendere tutte le app analizzate, mi concentro su quelle che sicuramente calamitano maggiormente la nostra attenzione. Ovviamente bisogna fare una media, non è detto che ogni utente in esame passi il tempo che ora indicherò su ognuna di queste app. Ma facciamoci un’idea.

Un italiano medio passa:

  • su TikTok 32 ore al mese, quindi un’ora abbondante al giorno
  • su YouTube 18 ore e 15 minuti al mese, quindi una quarantina di minuti al giorno
  • su Facebook 16 ore e 37 minuti al mese, quindi anche qui una mezz’oretta abbondante
  • su Instagram 15 ore e 13 minuti al mese, quindi in media mezz’ora al giorno

E non sto qui a indicare anche le medie di Pinterest, Snapchat e simili, tutti presenti alla festa.

Non serve uno studio per renderci conto di quanto la situazione ci stia scappando dalle mani come una sogliola appena pescata.

Basti osservare il mondo che ci circonda in ogni circostanza.

Fateci caso. Alla fermata dell’autobus, in treno, in coda al supermercato, in macchina al semaforo, a teatro (sì anche a teatro!!), in bus, perfino al parco mentre i figli giocano sull’altalena, alle feste tra un ballo e l’altro, in macchina in compagnia con gli amici nei momenti di silenzio, tra una pubblicità e l’altra durante un film.

Tutti sono assorbiti dal mondo social.

No, mi spiace, non vale la scusa “ma io mando un messaggio o mi informo“. Non è vero. Basta buttare l’occhio sulle dita che scrollano ininterrottamente e sulle immagini che scorrono sugli schermi per vedere che in realtà quello che si fa è cercare dopamina, intrattenimento, notizie vane che non portano a niente. In questo articolo di GeoPop vengono spiegati i motivi scientifici che portano alla dipendenza da smartphone. Dopo leggilo, è molto interessante.

Perchè uso interent
Perché si usa internet

In questa schermata sono segnati i motivi dominanti che portano all’utilizzo dei social media.

Fill up spare time” cioè riempire il tempo libero.

Questo è uno dei motivi principali che porta tutti, dai 16 anni a 64 anni ad usare i social media.

Riempire il proprio tempo.

Con cosa? Con video di gattini che si appendono agli alberi di Natale, di indiani che cucinano, di cinesi che lavorano alle catene di montaggio, di italiani che millantano le regole perfette per la carbonara perfetta, di americani suoperobesi divoratori di hamburger e di altri milioni di clichè improduttivi e banali. Oppure facendosi i fatti degli altri, drogandosi con stati e foto di vecchi conoscenti di cui si sa tutto, tranne come stanno davvero.

[…] quando (la vita) si disperde nello spreco e nella negligenza, quando non viene impiegata in nessuna azione virtuosa, alla fine, quando incombe l’estrema necessità, ci rendiamo conto che è trascorsa e non ci siamo accorti che è passata oltre. È così: non riceviamo una vita breve, ma l’abbiamo resa tale.

Seneca, De brevitate vitae, capitolo I

Queste parole sono state scritte 2000 anni fa dal mio amato Seneca e si adattano ancora oggi alla nostra società. Ma all’epoca perdere tempo significava spesso lasciarsi andare alla lussuria, ai vizi di Bacco e Venere non compiendo azioni virtuose come erano invece il dedicarsi all’arte, alla filosofia, alla cura della propria anima, attività di cui Seneca è maestro.

Oggi perdere tempo significa lasciare che questo vengo assorbito da realtà virtuali utili solo se usate con cautela e nei limiti. Dipenderne è la via più veloce per accorciare drasticamente la nostra esistenza.

E quando la vita finirà, quando ci guarderemo alle spalle, quando il tempo verrà a chiederci il conto, rischieremo di vergognarci nel dirgli di averlo buttato, sprecato in nome di like, cuoricini e fasulla partecipazione ad un mondo vuoto e irreale.

“Chi ha tempo non aspetti tempo.”

Limitiamo i social e un nuovo universo di tempo ci apparirà all’istante.


I libri che ti consiglio

Se ti è piaciuto questo articolo, ecco qui qualche libro che ho letto e ti consiglio legato all’argomento trattato.

Se deciderai di comprare il libro o di continuare le tue spese dai link che trovi su questo articolo, aiuterai PopPoesia a mantenersi! E avrai tutta la mia gratitudine!

PopPoesia_Seneca Bompiani

Autore: Seneca

Titolo: Tutta la vita per imparare a vivere

Pagine: 142

Casa editrice: Bompiani

“La tranquillità dell’uomo. La brevità della vita. La vita felice”: i tre scritti più famosi in un sol boccone! Ottimo per un primo approccio a Seneca.

PopPoesia_Seneca de brevitate vitae

Autore: Seneca

Titolo: De brevitate vitae – testo latino a fronte

Pagine: 112

Casa editrice: Rizzoli

Un focus sul tempo, su come spenderlo e non spenderlo: per chi vuole leggere Seneca nella sua lingua, il latino, è un ottimo inizio.

PopPoesia_Rick Dufer - Seneca

Autore: Rick Dufer

Titolo: Seneca tra gli zombie – guida filosofica di sopravvivenza al caos

Pagine: 160

Casa editrice: Feltrinelli

Un libro che è un “tram sui denti”: il senso del tempo e il modo in cui la nostra epoca lo affronta, tutto partendo dagli spunti del grande Seneca. Un libro superPop che va letto e riletto: io lo amo.


Se ti è piaciuto questo articolo ti invito a visitare questa pagina in cui troverai altre riflessioni. Buona lettura!


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