Ballando con l’Intelligenza Artificiale

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Pensavamo che con l’AI fosse nato qualcosa, invece sta nascendo qualcuno.

Massimo Chiriatti – “Incoscienza artificiale”

Chi frequenta questo blog sa che di solito si parla di poesia o di letteratura in generale. Ma in questi giorni ho vissuto un’esperienza che mi ha fatto parecchio riflettere e non potevo tenerla solo per me.

Di solito non guardo mai la TV sui canali nazionali, preferisco i film o la lettura, ma di recente nel fare zapping mi è capitato di incappare in un programma stellato di ballerini direi alquanto famoso e di guardalo distratta tra una pagina di un libro e un sorso di thè.

Per la maggior parte del tempo la mia attenzione era concentrata su altro: non avevo grande interesse nell’ascoltare e guardare personaggi blasonati litigare con i giudici per la qualità dei loro paso doble.

Ad un certo punto entra in gara una coppia formata da una bellissima ballerina e da un attore altrettanto bello, tipico esempio di maschio alfa della nostra specie. Prima della performance viene proposto il canonico montaggio delle prove di ballo e dei dialoghi che avvengono tra i due prima di salire sul palco. Mi accorgo subito che l’attore non è italiano, parla arrancando la nostra lingua e si fa capire dalla sua partner spesso e volentieri in inglese.

Poi…MAGIA! Viene trasmesso un pezzettino di intervista in cui l’attore si confida con il pubblico in un italiano impeccabile: pronuncia degna della miglior scuola di dizione, articolazione della bocca egregia, ritmo e pause teatrali.

Strano” penso “qui vedo lo zampino dell’AI”.

Effettivamente non sono stata l’unica a notare questo cambio repentino di competenze e dopo una veloce battuta uno dei giudici svela la magia e la conduttrice conferma: l’intervista è stata modificata con l’Intelligenza Artificiale.

E che problema c’è? Mi direte.

Beh, forse nessuno, a parte il fatto che in pochi si sono accorti di questo paradosso. E questo è un grande problema. Il fatto di non rendersi conto che ciò che abbiamo davanti non è umano, non fa parte cioè della nostra specie, è un immenso problema.

Vi porto un esempio pratico che può sembrare assurdo, ma seguitemi.

Nei miei anni trascorsi all’interno del mondo della pasticceria e della panificazione ho assistito a un cambiamento epocale nella creazione dei dolci e dei prodotti da forno. È una cosa che nessuno vi dirà mai probabilmente. Il mondo della ristorazione è passato dall’uso delle materie prime 100% naturali (per esempio burro, uova, zucchero e farina) all’uso dei prodotti semilavorati o già finiti (sacchi di farine già amalgamate con altri ingredienti, creme in barattolo già pronte, uova arricchite con coloranti e altri ingredienti spesso è volentieri non ben definiti). Per intenderci questi semilavorati sono le farine o i prodotti già pronti che troviamo nelle corsie dei supermercati nel reparto dolci.

Questo passaggio è avvenuto per motivi di tempo (al semilavorato basta aggiungere acqua o pochi ingredienti per ottenere il prodotto finito da buttare in forno senza il pericolo che smonti) e per motivi di soldi: pago un sacco di semilavorato al posto di assumere e pagare un operaio specializzato, mi costa meno e mi da meno problemi.

Bene ora il problema arriva al banco, quando il consumatore compra i dolci convinto che siano in realtà prodotti con ingredienti 100% naturali: d’altronde se uno va in pasticceria e non al discount presume sia così. Questo nell’arco degli ultimi anni ha portato ad un’omologazione del senso del gusto: in due parole nessuno o quasi è più capace di distinguere un prodotto creato con materie prime naturali da uno creato con materie prime artificiali.

Ecco: artificiali.

Guardando quell’intervista la maggior parte delle persone non si è resa conto che era stata montata in modo artificiale, non naturale. Questo non ha impatto sulla nostra vita se riferito a un programma televisivo nato per intrattenere. Ma se un giorno si trattasse di un discorso politico? O lavorativo? O se fosse la nostra immagine ad essere presa e modificata senza il nostro consenso? O quella dei nostri figli e nipoti?

Se non saremo capaci di riconoscere la differenza tra ciò che è naturale e ciò che non lo è, sarà molto più semplice plasmare i nostri punti di vista. Se non saremo capaci di andare alla fonte, riconoscere la veridicità di ciò che ci viene comunicato, saremo burattini nelle mani di un grande Mangia Fuoco che potrà fare di noi ciò che vorrà.

Con questo dico che si debba frenare l’espansione dell’AI? No.

Con questo dico che è arrivato il momento di prendere in mano la nostra coscienza e rizzare le orecchie. Non stiamo parlando di un pasticcino fatto con panna modificata chimicamente, stiamo parlando del nostro futuro, della nostra vita, della nostra capacità di scelta.

Scegliamo di essere attenti; scegliamo di informarci bene prima di prendere qualsiasi decisione; scegliamo di essere umani.

Siamo sorpresi perché pensavamo che l’algoritmo fosse dietro di noi, mentre ora lo vediamo guidarci la mano verso il prossimo clic sulla tastiera o tap sullo smartphone. Non ci sarà da meravigliarsi quando lo vedremo davanti a noi; dovremo solo sperare che attenda le nostre umane lentezze.

Massimo Chiriatti – “Incoscienza artificiale”


I libri che ti consiglio

Se ti è piaciuto questo articolo, ecco qui qualche libro che ho letto e ti consiglio legato all’argomento trattato.

Se deciderai di comprare il libro o di continuare le tue spese dai link che trovi su questo articolo, aiuterai PopPoesia a mantenersi! E avrai tutta la mia gratitudine!

Incoscienza artificiale

Autore:  Massimo Chiriatti 

Titolo: Incoscienza artificiale. Come fanno le macchine a prevedere per noi

Pagine: 152

Casa editrice: LUISS

Un saggio molto interessante sulla coscienza umana e sul mondo dell’Intelligenza Artificiale.

harari_Breve_storia_del_futuro

Autore:   Yuval Noah Harari 

Titolo: Homo Deus: Breve storia del futuro

Pagine: 548

Casa editrice: Bompiani

Un saggio di Harari da leggere e rileggere: un punto di vista interessante sul futuro della nostra specie.


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